Street Art alla Garbatella: i Murales più iconici da non perdere

arte urbana
Sulla scia del vicino quartiere Ostiense, che da alcuni anni ha intrapreso un cammino artistico che ha conferito alla zona un nuovo volto, anche la Garbatella sta diventando una meta irrinunciabile per turisti e romani che intendono ammirare i murales, più o meno recenti, che ricoprono alcune delle facciati degli edifici dello storico rione, proprio come se fosse una galleria d’arte a cielo aperto.

Sono opere che raccontano storie, personaggi, accadimenti, idee, dipinti dalle mani e dai pennelli di veri e propri maestri della street art.

Ma quali sono i murales più iconici che valgono senza dubbio il viaggio alla scoperta della Garbatella?

Il primo e anche quello più rappresentativo è il messaggio che accoglie i passanti in via Villa in Lucina, angolo via di S. Nemesio. “You are now entering free Garbatella”: questa è la frase diventata oramai il motto di un intero quartiere.

Procedendo verso il Palladium ci imbattiamo in una piccola piazza in cui è possibile ammirare l’opera di Francesco Pogliaghi dedicata a Enrico Mancini, un partigiano ucciso nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Preghiera al Tramonto di Gomez

Addentrandoci nei vicoli della Garbatella troviamo altre opere di street art che si stagliano sui palazzi. In Via Fincati ce ne è una denominata “Preghiera al tramonto” dell’artista venezuelano Gomez in cui sono ritratte due mani, una trafitta da un chiodo e l’altra con dei fiori bianchi che simboleggiano la rinascita.

A via Luigi Fincati troviamo il murales dell’artista venezuelano Luis Gomez, che ricorda il terribile terremoto dell’Aquila del 2009; l’opera raffigura due mani, una trafitta al polso da un chiodo e l’altra su cui poggiano dei fiori, atte a simboleggiare il dolore a cui segue sempre una rinascita.

Supernova di Jerico Cabrera

In Via Passino è possibile ammirare il Murales Supernova di Jerico Cabrera, street artist della Garbatella, mentre a pochi metri di distanza c’è un’altra popolarissima opera firmata da Diamond e Flavio Solo chiamata “Oh my darling Clementine”, realizzata in stile liberty come molti degli edifici del quartiere, dedicata alla celebre ostessa, Clementina Eusebi figlia di Maddalena Garbata, da cui prenderebbe il nome proprio la Garbatella.

Procedendo verso Via Massaia abbiamo un altro gruppo di murales. Il primo è quello dedicato al piccolo Alfredino Rampi, morto in un pozzo artesiano a una profondità di 60 metri all’età di 6 anni nel giugno del 1981, dopo tre interminabili giorni di vani tentativi trasmessi in diretta TV per tentare di salvarlo. Il Murales nasce da una iniziativa privata di una residente della Garbatella che ha avuto l’approvazione e il sostegno del Centro Alfredino Rampi onlus, creato dai genitori della piccola vittima a seguito della tragedia.

Il Murales dedicato ad Alberto Sordi

Il secondo Murales che si staglia in uno dei Lotti che danno su Via Ignazio Persico / Via Massaia è quello dedicato al grande Alberto Sordi, realizzato nel 2021, a 101 anni dalla nascita del compianto attore romano. Il Murales raffigura l’Albertone nazionale nelle vesti di uno dei suoi più celebri film, il Marchese del Grillo.
 
 
 
 
 

Il Murales dedicato a Victor Cavalo

Il terzo murales di Via Guglielmo Massaia è dedicato a Victor Cavalo, attore vissuto nel quartiere, che saluta i passanti con la tipica frase romana “Ecchime”.

Il nostro tour a piedi si conclude qui ma tanti altri murales, parimenti importanti, colorano il quartiere. Tocca a voi ora andare alla loro scoperta!

Dove dormire a Garbatella

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